Di Atlante e Pleione, Maja era la figlia più grande, la ninfa più bella delle sette Pleiadi. Lei, sposa di Zeus e dea della fertilità, in una grotta del Monte Cilene diede alla luce Hermes, gigante messaggero degli dei e protettore dei viandanti.
Hermes e sua madre Maja, insieme ad un piccolo gruppo di seguaci in fuga dalla Frigia in guerra, approdarono naufraghi sulle coste Italiche nei pressi della città di Orton. Il terribile viaggio si rivelò però letale per Hermes, che giunse sulla terra ferma in fin di vita. Maja, allora, nel tentativo di salvare il figlio, con lui si inoltrò verso le montagne più alte, dove sperava di raccogliere un’erba miracolosa che avrebbe potuto salvarlo.
Tuttavia, in quel periodo, la montagna era totalmente coperta di neve e Maja non riuscì a trovare le erbe curative che avrebbero potuto salvare la vita di Hermes. Su quelle montagne egli morì ed è sul Gran Sasso che venne sepolto. Ancora oggi, la più grande montagna appenninica, alcune volte, viene chiamata “il Gigante che dorme”.
Maja, lacerata dal dolore per la perdita dell’unico figlio, vagò per le montagne e, dopo aver errato a lungo, si accasciò a terra sfinita. Da li, da quella altura, benché lontano, poteva osservare il monte di fronte che custodiva le spoglie di Hermes. Su quella montagna Maja morì. I seguaci che erano con lei lì la seppellirono, i pastori del luogo la coprirono di fiori ed erbe aromatiche, quei pastori narrano tutt’oggi che, quando il vento sfiora le pareti delle montagne, è possibile udire i lamenti disperati di una madre in lacrime per la perdita del figlio.
Da quel momento è possibile scorgere, guardando la montagna, il profilo di una donna che, impietrita dal dolore, si rivolge verso il mare e veglia eternamente le spoglie del figlio. Oggi quella Montagna si chiama Maiella.
[in apertura: particolare di anfora (500 a.C.) raffigurante Hermes e sua madre Maia. Il reperto è presente nella collezione permanente del museo statale tedesco, quartiere Kunstareal di Monaco]
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